14 agosto 2008

Fino a quando...


Carri armati russi in territorio georgiano, atleti che gareggiano. Il rumore dei bombardieri, l’accensione del grande braciere olimpico. Queste sono state le immagini più ricorrenti nei telegiornali degli ultimi giorni: mentre a Pechino sono partite le Olimpiadi, in Georgia si combatte e si muore. Cosa lega questi due eventi apparentemente così diversi? La nuova politica di potenza russo – cinese. Entrambe le potenze hanno infatti da qualche anno cominciato a mostrare i muscoli al mondo. Ora la Cina, che fino a pochi mesi fa non lesinava comunque dimostrazioni di forza militare, si affida alla forza celebrativa delle Olimpiadi, consacrazione e suggello della sua prorompente crescita economica e politica. La Russia invece, forse pressata dagli ultimi eventi in Kossovo e, perché no, forse anche dall’arresto del fido Karadzic, usa i propri carri armati contro la piccola Georgia, colpevole di avere osato troppo, colpevole di avere chiesto il ristabilimento della legalità sul proprio territorio. C’è più in profondità un legame che unisce queste due potenze: entrambe sono regimi, dove i diritti dell’uomo sono violati ogni giorno, in entrambe il liberalismo politico è un’utopia, mentre quello economico è ormai divenuto realtà, ma lo è divenuto nella maniera peggiore, quello della disuguaglianza crescente fra ricchi e poveri, dello sfruttamento dei padroni sui dipendenti, del mercato come misura di tutte le cose. E poco importa che, allo scopo di giustificare il proprio potere, i governi di Russia e Cina sventolino vessilli diversi: quello appunto del liberalismo il primo, quello di un sempre più inconsistente comunismo il secondo.

La domanda che l’occidente si deve oggi porre è: fino a quando?

Fino a quando resteremo impassibili di fronte alle violazioni dei più elementari diritti civili e politici? Fino a quando permetteremo che i prodotti cinesi siano venduti sottocosto grazie allo sfruttamento degli operai? Fino a quando permetteremo a questi stati di calpestare ad ogni occasione propizia il diritto internazionale?

So che è difficile, so che ci sono consistenti interessi economici in ballo, so che talvolta in politica il dialogo serve più dello scontro. Però a volte è necessario prendere posizioni forti.

Sono sempre stato contrario al boicottaggio delle olimpiadi, grande festa di sport, ma forse quella era l’occasione per lanciare un segnale, per dire che non tutto va bene.

L’unico a parlare è stato George W. Bush, un politico col quale sono in disaccordo su tutto, un personaggio che, a proposito di diritti umani, si porta dietro la vergogna di Guantanamo, però perlomeno in quel caso ha parlato ed ha evidenziato la drammatica situazione dei diritti umani in Cina.. E Berlusconi? E Sarkozy, che tanto aveva minacciato nei mesi precedenti?

E sulla Georgia quale è stata la posizione di questi ultimi? E l’Unione Europea? Se la sono tutti cavata con un generico appello alla fine delle ostilità ed al ritorno allo status quo. Ma qual è questo status quo? Quello di una finta repubblica, l’Ossezia del sud, terra di smercio di droga e di armi, gestita in maniera dittatoriale dai rappresentanti di Mosca?

Mezzi di pressione l’occidente adesso ne ha, dalla denuncia di fronte alle istituzioni internazionali a questo deputate fino a misure di punitive di tipo economico. Penso che sulla tutela dei diritti umani e della legalità internazionale debbano essere oggi aperti gli occhi. Oppure li apriremo troppo tardi, quando l’ascesa di Russia e Cina le renderà inattaccabili dal punto di vista sia politico sia economico.

E questo è uno scenario davvero pericoloso.


Matteo Corbo

7 commenti:

Anonimo ha detto...

Concordo in pieno con Matteo.. Se ci fosse una presa di posizione forte di tutto l'Occidente sulla questione dei diritti umani in Russia e Cina si otterrebbero di sicuro risultati concreti al contrario dei soliti, pochi e alquanto velleitari annunci.. Invece nell'Occidente sembra sia più importante la proporzione inversa tra l'opporsi e lo stato dei rapporti economici. Meno ci si oppone e più sono migliori gli scambi commerciali.. Logica perversa superabile solo da una presa di posizione unitaria, che xò nn arriva. E' il gioco di Russia e Cina, capaci ormai di fare il bello e cattivo tempo..

Giovanni ha detto...

Il fatto è che dopo l'episodio del Kosovo l'Unione Europea si trova in un'imbarazzante situazione del tutto simile a quella, solo che in mezzo ci sono i cannoni.

Anonimo ha detto...

Penso sarebbe stato sciocco boicottare i giochi olimpici, quando dal punto di vista economico e politico ci si comporta in tutt'altra maniera, nel senso che ai giochi olimpici si va per rispetto di un popolo che si è dato da fare (perché i cinesi si sono impegnati), ma quando il Dalai Lama venne in Italia nessuno lo ricevette e quella cosa, secondo me, fu davvero un grave segno di debolezza. Ed incontrarlo in Italia non avrebbe mancato di rispetto a nessuno.

Molto d'accordo sulle altre considerazioni, invece. E mi chiedo: "Noi cosa possiamo fare di concreto? Noi giovani del PD, intendo, cosa possiamo fare di concreto? Che proposta possiamo lanciare ai giovani che vogliono fare qualcosa? Boicottare i prodotti cinesi? I prodotti Russi? Le vacanze in queste nazioni? Per fare pressione in Italia affinché l'Italia faccia pressione in Europa e l'Europa nel mondo, cosa possiamo fare concretamente?

Blog su blogger di Tescaro ha detto...

Fino a quando? Finchè il popolo cinese non inizierà le lotte sociali (con purtroppo spargimento di sangue)

Anonimo ha detto...

Anche io Laura sono contrario al boicottaggio, per lo stesso motivo che dici tu, ed in più perchè le Olimpiadi devono comunque essere tutelate. Penso però che questa grande manifestazione poteva essere una grande occasione per prendere delle posizioni.

Anonimo ha detto...

Con il rischio di apparire fuori dal mondo, dico che, ferma restando la mia opposizione a ogni violenza, credo che in questa situazione il diritto del senso (che è diverso dal diritto internazionale) sia con la vituperata russia, tenuto conto che

1) Le operazioni militari (sia pure interne) le ha iniziate la Georgia
2) Il 90% dei cittadini della repubblica separatista hanno passaporto russo
3) Si è gestito il Kosovo in maniera analoga

Ora sbizzarritevi nelle affermazioni contrarie. Buon lavoro :-)

Anonimo ha detto...

Caro Giacomo,
le tue posizioninon sono certo assurde. Dici cose di buon senso sul merito della crisi russo-georgiana. Penso che Russia e Georgia abbiano entrambe le loro buone e cattiva ragioni, ma volevo mettere in evidenza la questione più complessiva del ruolo di Russia e Cina nello scacchiere internazionale.
Comunque secondo me il Kossovo è stato un errore, che ha dato pretesto alla Russia per ripartire con una politica di potenza nel Caucaso.

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