29 novembre 2008

ABBIAMO VINTO. ORA E' TEMPO DI COSTRUIRE

Abbiamo vinto. E' stata una dura "battaglia" ma alla fine abbiamo vinto.
Gli eletti appartenenti a Generazione Democratica sono 25 su 45, a cui debbono essere sommati tre ragazzi che ci sono molto vicini. Fa quindi 28 su 45, e questi sono i numeri di una vittoria netta ed inequivocabile. Più in particolare, sono saliti 9 candidati su 15 per l'assemblea nazionale e 19 su 30 per l'assemblea regionale. I nostri candidati sono generalmente i più votati, sia in termini assoluti (abbiamo i quattro candidati più votati in assoluto), sia nelle varie "categorie": appartengono a G-dem tanto il ragazzo quanto la ragazza più votati al nazionale, ed ancora tanto il ragazzo quanto la ragazza che hanno preso più preferenze per l'assemblea regionale. I dati completi verranno in ogni caso postati qui sul blog a breve.
Nel complesso, abbiamo preso circa 1100 voti su circa 1800 votanti. Dispiace invece per i ragazzi che non sono riusciti ad essere eletti, in particolare per chi ha mancato l'elezione per pochi voti.
La vittoria è netta, vittoria di un progetto politico prima ancora che risultato numerico.
La vittoria è netta, vittoria di un progetto politico prima ancora che risultato numerico. Voglio ringraziare tutti quelli che hanno lavorato su questo progetto. Tutti hanno lavorato dedicando molto tempo a Generazione Democratica, con l'idea che le cose potevano davvero essere cambiate, che non vincono sempre gli stessi, che qualcosa di nuovo si può muovere in una politica sempre uguale a sé stessa.
Ora abbiamo però il dovere di fare una cosa ancora più difficile che vincere le primarie: riunificare i giovani del Partito Democratico.
Le divisioni di questi ultimi mesi hanno fatto molto male al Partito ed alla sua, nascente, organizzazione giovanile. Ora è tempo di ricostruire una unità sostanziale e non solo formale.G-dem è d'altra parte fin dall'inizio nata non per dividere ma per unire: ora che spetta a noi indicare la linea, possiamo adempiere alla nostra missione storica. L'impegno che mi prendo fin da adesso è quello di coinvolgere tutte le persone, anche quelle che non vengono dal nostro gruppo, nella costruzione dell'organizzazione giovanile. In quest'ottica, vi chiedo di dimenticare le divisioni, di mettere da parte lo spirito di rivalsa.
Oggi è tempo di unità, e non di divisione.
Conto su tutti voi per adempiere a questa importante missione.


Matteo Corbo

22 novembre 2008

RISULTATI DELLE PRIMARIE DEI GIOVANI DEMOCRATICI

VOTI VALIDI: 1795
ELETTI ALL'ASSEMBLEA NAZIONALE

UOMINI:
- CORBO MATTEO
- CUSUMANO VINCENZO
- GORJI DARIO
- BATTAGLIA GIANLUCA
- MORMANDO FILIPPO
- PAGINI RIZZATO FABIO
- ARTICO STEFANO
- FIUME DAVIDE

DONNE:
- BABETTO ALESSANDRA
- MILAN ANNA
- ZACCARO LUCREZIA
- PITTELLI ALESSIA
- BEKKOUS NAJWA
- NARDUOLO GIULIA
- PALMIERI GENNY

ELETTI ASSEMBLEA REGIONALE
UOMINI:
- BRESSA ANTONIO
- BORSETTO FRANCESCO
- CHIEREGO TULLIO
- VENTURELLI GIOVANNI
- TOGNON PAOLO
- PIEROBON ANTONIO
- OUFARDOU ZAKARIA
- ROTA ENRICO
- IODI MIRKO
- GALIAZZO PIETRO
- ROSSIN MATTIA
- BETTIN FEDERICO
- SETTE GIAMPIETRO
- PETTENUZZO TOMMASO
- NANIA ENRICO

DONNE:
- MTANIS MANUELA
- ZAMPIERI CHIARA
- SORANZO FRANCESCA
- BASTIANELLO MATILDE
- ORGANTE LAURA
- CANTON JESSICA
- DONA’ GIULIA
- CARRARA LUCIA
- DI CHIARA LUCIA
- GALIAZZO LIZZY
- SEMBIANTE SUSANNA
- BACCAN GIULIA
- PASSUELLO FRANCESCA
- BRAGA LUISA
- BUSINAROLO FRANCESCA

19 novembre 2008

Collocazione dei SEGGI nella giornata delle PRIMARIE

PADOVA: dalle 8 alle 23 Sala Caduti Nassiria p.zza Capitaniato

CITTADELLA: dalle 8 alle 23 Sede PD via dell'Officina

CAMPOSAMPIERO: dalle 8 alle 23 Piazza Castello

PIAZZOLA SUL BRENTA: dalle 8 alle 23 Sede Pd via Rolando

VIGONZA : dalle 8 alle 21 Sala polivalente Via Paradisi – Peraga - dalle 21 alle 23 via Cavour di fronte al MOVENBIK

CADONEGHE: dalle 8 alle 23 Casa del lavoratore Via Gramsci 43 - dalle 12 alle 15 Piazza del Sindacato

PONTE SAN NICOLO’: dalle 8 alle 23 Biblioteca Comunale Via Aldo Moro

MESTRINO: dalle 8 alle 23 Casa delle Associazioni - stanza 12, vicino municipio

TEOLO: dalle 18 alle 23 Sala Muccioli vicino al Municipio - Bresseo di Teolo

ABANO TERME: dalle 8 alle 23 Sala Polivalente vicino CRC Via Donati 2

ALBIGNASEGO: dalle 8 alle 23 Sala ex anagrafe Via Roma

PIOVE DI SACCO: dalle 8 alle 23 Sala della Musica Via ortazzi 9

CONSELVE: dalle 8 alle 23 Piazza XX settembre

MONSELICE: Sede PD: dalle 8 alle 11.45 piazza San Marco - dalle 11.45 alle 13.45 in p.zza Mazzini x le scuole - dalle 14 alle 23 in piazza San Marco

ESTE: dalle 8 alle 20 sede PD - vicolo Mezzaluna

MONTAGNANA: dalle 8 alle 23 presso l'osteria Due Draghi

STANGHELLA: dalle 8 alle 23 Atrio Museo Civico ex Municipio

18 novembre 2008

GIOVANI DEMOCRATICI: CHI VOGLIAMO ESSERE? (per tornare a fare politica…)

Il 14 Ottobre tre milioni e mezzo di persone hanno deciso di prendere parte alle primarie del Partito Democratico, riponendo la loro fiducia e le loro speranze in questo nuovo soggetto politico.

Il 14 aprile, invece, con la vittoria elettorale di Berlusconi e della coalizione di centro – destra, si è scritta una pagina triste della storia politica italiana.

Oggi è tempo di reagire. Deve farlo il partito e dobbiamo farlo noi giovani.

Per questo è necessario dare vita al più presto ad un movimento giovanile del Partito Democratico, che sappia coinvolgere quel grande numero di ragazze e ragazzi che hanno dimostrato di guardare con interesse al nostro progetto, ma anche che sappia aprire un dialogo con quella parte di giovani cittadini che non ci hanno premiato alle ultime elezioni. Sentiamo la responsabilità di soddisfare le attese e meravigliare gli scettici.

Per questo è necessario che vi sia discontinuità rispetto al passato.

La discontinuità di cui parliamo significa reale democrazia interna al partito, trasparenza nelle scelte e nei comportamenti, continua ricerca di forme che favoriscano la richiesta di partecipazione, apertura ad associazioni, singoli e gruppi che nei quartieri delle città o nei piccoli comuni di periferia organizzino attività politiche e culturali. Significa insomma tornare a fare davvero politica, non arroccati nelle stanze di una sede di partito, ma nelle scuole, nelle università, nei bar, in piazza: nei luoghi di ritrovo dei giovani.

Ecco allora una serie di proposte per la creazione di un soggetto giovanile che sia all’altezza del compito che si trova a dover assolvere.

PRINCIPI ORGANIZZATIVI

- AUTONOMIA – Il giovanile del PD aderisce con convinzione al progetto che Veltroni sta proponendo, ma lo fa in completa autonomia rispetto alle scelte del partito. Questa autonomia riguarda sia i contenuti, e quindi la possibilità di poter lavorare su tematiche proprie del mondo giovanile, sia dal punto di vista organizzativo, che ha a che fare ad esempio con la possibilità di rapportarsi con le associazioni o gruppi di ragazzi che promuovono attività politiche e culturali, nei modi ritenuti opportuni o ancora con la volontà di strutturarsi al proprio interno in maniera diversa rispetto al partito. Autonomia significa inoltre che il giovanile deve avere un budget fisso annuale per finanziare l’attività politica, non soggetto a ricatti di qualsiasi tipo da parte del partito. Non vogliamo un giovanile che sia un semplice amplificatore del partito, vogliamo che ne sia… l’alimentatore!

- METODO – Il metodo di lavoro di questo nuovo soggetto giovanile del PD deve essere ispirato ai seguenti principi:
o collegialità e trasparenza nelle decisioni.
o costante ricerca di forme di partecipazione e coinvolgimento

- LUOGO DI FORMAZIONE – Il giovanile del PD come luogo di formazione. Nel momento in cui, come oggi accade, vengono a mancare punti di riferimento, il nuovo soggetto giovanile del PD dovrebbe farsi carico di fornire gli strumenti necessari alla formazione di una coscienza critica nei giovani. Una rinnovata attenzione ai contenuti dovrebbe quindi poter caratterizzare la vita del giovanile del PD come luogo di dibattito, confronto e, quindi, formazione.

- TERRITORIO – Il Partito democratico ed il suo movimento giovanile devono saper stare sul territorio, comprenderne le istanze, ed agire conseguentemente. Il giovanile deve quindi occuparsi di quei problemi concreti che toccano direttamente le varie zone della provincia e della città di Padova, essere presente nei circoli territoriali del partito, fare eleggere propri rappresentanti nei vari consigli comunali, portare poi in quelle sedi proposte concrete di soluzione dei problemi, coinvolgendo i ragazzi nell’elaborazione di tali proposte. Insomma: fare politica, davvero.

ALCUNI TEMI

- QUESTIONE MORALE / LEGALITA’ : Devono essere tra le priorità della nostra azione politica. Il giovanile deve essere portatore di una nuova etica delle responsabilità e della politica.

- MERITO: Il giovanile del PD deve farsi portatore di una grande battaglia per promuovere la meritocrazia ad ogni livello della nostra società; nelle scuole, nelle Università, nel mondo del lavoro e nelle istituzioni. Il futuro del nostro Paese non può cadere nella trappola delle reti clientelari di cooptazione, ma deve essere affidato alla energie migliori che la società è in grado di esprimere.

- LAVORO: I giovani di oggi vivono con drammaticità una condizione insostenibile di precarietà nell’avvicinarsi al mondo del lavoro. Il compito del giovanile del PD deve essere quello di formulare proposte per conciliare la flessibilità richiesta dal mondo del lavoro con tutele in grado di dare certezza alla condizione del giovane lavoratore.

- SCUOLA ED UNIVERSITA’: La scuola e l’università devono essere al contempo luoghi di cultura e di preparazione al mondo del lavoro. Bisogna tornare, insieme alle associazioni del sindacalismo scolastico ed universitario, ad agire in quei contesti, combattendo i privilegi, valorizzando le risorse umane ed intellettuali, pretendendo la piena attuazione del diritto allo studio.

- PACE, AMBIENTE E DIRITTI UMANI: non vogliamo essere solo sognatori di una pace universale, ma vogliamo essere i suoi artefici. La tutela dei diritti umani deve diventare un imperativo categorico per un grande partito riformista. Il giovanile del PD deve essere l’avanguardia per ciò che riguarda i temi dell’ambiente, riuscendo a tradurre in proposte concrete i principi ispiratori del nuovo ambientalismo dei sì.

Generazione Democratica

14 novembre 2008

LE PECORE NERE PASCOLANO A OCCIDENTE…

Un raggio di sole penetra tra le nuvole che ristagnano sulla pianura padana durante le mattine autunnali. Non c’è la nebbia, non ancora, ma in compenso è passata la pioggia, inzuppando tutto. Il treno corre verso sud, va incontro al bel tempo, sobbalzando, umido, sporco… Alcune volte mi chiedo se un Paese relativamente civile possa sopportare servizi come questo. Sembra che l’Italia conservi i treni giusto perché ormai esistono e perché tutto sommato, già che ci sono, tanto vale utilizzarli… Fossero solo i treni!
Gli italiani provano un particolare senso di rigetto per il Bene Comune, nel senso che sembra esistere solo il bene individuale e/o di categoria, della serie: vivi e lascia morire. Nascere in questo contesto fondamentalmente egoista e menefreghista non può non influenzare una persona, soprattutto se questa assorbe certi esempi di negatività sin dalla tenera età. Per uscire da questa situazione o si riceve una corretta educazione in famiglia (oggi più che mai se ne sente la disarmante mancanza), oppure si è già “per natura” particolarmente illuminati e sensibili a quelle forme di convivenza civile che dovrebbero essere proprie di ciascuno, per il bene di tutti. Vediamola come un investimento sociale che produrrà i suoi profitti e con gli interessi: cioè una società davvero civile, ordinata, pulita (in tutti i sensi), amichevole, vivibile in pieno. Ma se solo pochi si conformano alle regole di convivenza civile, da un lato questi poveretti, pecore nere e derisi da tutti, fanno un sacco di fatica spesso inutile e magari alla fine gettano pure la spugna, dall’altro ci rimette la società tutta, perché i comportamenti negativi ed egoistici sono solo apparentemente ed inizialmente appaganti, finendo poi per tracimare e per invadere la sfera altrui, danneggiando l’altro, tutti gli altri. Quindi più libertà individuali ed egoistiche ci si prende, meno libertà vera si produce, anche nei confronti di se stessi.
Ma quali sono questi comportamenti tanto deprecabili? Si tratta solo di guardarsi attorno. Alcuni sono meno evidenti e per questo magari neanche ci si fa caso: si tratta di posteggiare l’auto in doppia fila senza porsi tanti problemi di tempo o di effettiva urgenza; di cercare sistematicamente di saltare la coda (qui, in particolare, sembra che noi italiani abbiamo un irresistibile senso del disordine, qualsiasi stratagemma è permesso, bisogna sempre stare all’erta e pronti a farci valere per coprire eventuali falle in cui potrebbe incunearsi qualche malintenzionato! Persino quando ci sono le file coi bigliettini numerati non si è mai totalmente tranquilli); ancora, è il caso di tutti quelli (moltissimi a quanto pare dallo stato delle strade, delle piazze e in generale dei luoghi molto frequentati) che non sanno cosa sia un cestino, di coloro che, evidentemente, hanno una salivazione copiosissima e non sanno davvero trattenersi in alcun modo dal liberarsene nei modi più vari e spettacolari…
Tutta questa serie di “piccole” cose va a formare un più o meno grande degrado urbano e civile. Ma non è mica finita qui. Questa diffusa impostazione alimenta e consolida un più grave disprezzo e fastidio per l’Autorità (in tutte le sue manifestazioni: dai genitori agli insegnanti, dalle forze dell’ordine ai politici ecc.) e per le Istituzioni. Da qui poi prende le mosse la generale repulsione verso quasi tutte le norme, imperative o semplicemente opportune, insomma, verso tutto ciò che imponga un minimo di sacrificio. Tale spirito è peraltro strettissimamente collegato alla nostra Storia, dal Medioevo in avanti, fatta di divisioni e di particolarismi, di comuni e di signorie, di guelfi e di ghibellini ecc. ecc. ecc.! Ciò spiega tra l’altro il formarsi di categorie e della loro forza e influenza: intoccabili trasposizioni di quell’individualismo già ampiamente menzionato.
Difendere questo stato di cose è facile, basta farsi gli affari propri e continuare a fregarsene delle regole, dalle più banali alle più importanti per la Nazione. C’è poi chi si spinge oltre e difende in modo particolarmente solerte le cosiddette e ormai famose Caste, nonché le libertà di pochi fortunati immeritevoli, compiacendosi nel contribuire a siffatto sadico immobilismo sociale e culturale. Questo si chiama conservatorismo… vedete voi.

Giovanni Gobbo

7 novembre 2008

NULLA E' IMPOSSIBILE!

“Nulla è impossibile”, è questo il titolo tra tutti quelli usciti sulla stampa di questi giorni che rappresenta meglio l'evento a cui noi, come milioni di altre persone in tutto il mondo, abbiamo assistito nella notte del 4 novembre. Per la prima volta un afroamericano, a soli 47 anni, è diventato presidente degli Stati Uniti d'America, e questa è forse la prima bella notizia di questo nuovo millennio! Il “Democratic Party” non ricordava quasi più un successo così travolgente, da quando nel '68 proprio a Grant Park, luogo in cui Barack Obama ha fatto il suo primo discorso da neo-presidente, partì la contestazione contro la Convention democratica e che fu l'inizio di tutti i guai dell'Asinello democratico, tornato da allora alla Casa Bianca solo di rado e con democratici molto sui generis, centristi e del Sud, come Jimmy Carter e Bill Clinton.
Ma al di là di tutto, io credo che questa sia stata una vittoria dell'America intera, di un paese che vuole voltare pagina e che ha capito che per uscire dalla crisi non serve chiudersi in se stessi e mostrare i muscoli ma bisogna allargare i propri orizzonti, tenere aperti i canali del dialogo e farsi bandiera dei diritti di tutti, indipendentemente dal colore della pelle e dalla classe sociale.

(“...la vera forza della nostra nazione non è nella forza delle nostre armi o nell'abbondanza delle nostre risorse, ma nel potere duraturo dei nostri ideali: democrazia, libertà, opportunità e inflessibile speranza.” B.Obama)

E gli Stati Uniti hanno capito, sono ben lontani dal patetico teatrino della politica nostrana..
Loro non sono più un paese di Stati rossi e Stati blu (concetto su cui l'ex presidente repubblicano Nixon ha fondato l'egemonia repubblicana..), ma sono un unico popolo indipendentemente da ogni distinzione, tanto che McCain ha definito Obama “mio presidente”.
Obama poi nel suo discorso ha detto che sarà il presidente di tutti e che ascolterà anche la voce di chi non l'ha votato e di chi non sarà d'accordo con le decisioni che prenderà. E questa cosa mi fa molta rabbia, perché mai noi qui in Italia siamo stati così lontani da quest'affermazione..
E' anche questa la forza di un popolo, che si riconosce in legami più forti dell'appartenenza politica! E chi governa un paese ed un popolo deve capire che lo fa a servizio di una comunità e non per garantire i propri interessi personali.
Comunque in America il cambiamento è arrivato, la rivoluzione dolce è cominciata, e chissà che un giorno si possa parlare di rivoluzione anche nel nostro Paese.

(“Questo è il nostro tempo, tempo di rimettere la gente al lavoro, di aprire le porte delle opportunità per i nostri figli; di far tornare prosperità e promuovere la causa della pace; di ribadire il sogno americano e riaffermare quella verità fondamentale che, tra tanti, noi siamo una cosa unica; che mentre respiriamo, speriamo. E lì dove ci scontriamo con il cinismo ed i dubbi e con coloro che ci dicono che non possiamo, noi rispondiamo loro con quel credo senza tempo che riassume lo spirito di un popolo: sì, noi possiamo. Grazie a voi, che Dio vi benedica, e che benedica gli Stati Uniti d'America.” B.Obama)


Pietro Galiazzo


1 novembre 2008

OBAMA NIGHT – LA LUNGA NOTTE CHE CAMBIERÀ IL MONDO


La sede regionale del Partito Democratico Veneto (piazza De Gasperi - Padova), il 4 novembre, rimarrà aperta tutta la notte, a partire dalle 22.30, per seguire gli esiti della competizione elettorale negli USA, tramite collegamenti su maxischermo con i principali network americani ed europei. La sede del PD di piazza De Gasperi sarà inoltre in collegamento con il segretario regionale Paolo Giaretta, ospite dell'Ambasciata Americana a ROMA, e con il quartiere generale di Obama a CHICAGO, dove si trova Pippo Civati, consigliere regionale della Lombardia.


L' OBAMA NIGHT – LA LUNGA NOTTE CHE CAMBIERÀ IL MONDO è un evento aperto a tutti

Gli occhi del mondo interno, martedì 4 novembre, saranno dunque rivolti agli Stati Uniti e alla sfida elettorale tra Obama e McCain. Aspettare insieme i risultati elettorali sarà un modo per sostenere simbolicamente, pur a distanza, il candidato democratico, nella speranza che nuovi scenari si aprano per tutti.

Per una lunga notte il Veneto e gli Usa saranno più vicini.
Vi aspettiamo tutti.
Paolo Giacon


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