18 novembre 2008

GIOVANI DEMOCRATICI: CHI VOGLIAMO ESSERE? (per tornare a fare politica…)

Il 14 Ottobre tre milioni e mezzo di persone hanno deciso di prendere parte alle primarie del Partito Democratico, riponendo la loro fiducia e le loro speranze in questo nuovo soggetto politico.

Il 14 aprile, invece, con la vittoria elettorale di Berlusconi e della coalizione di centro – destra, si è scritta una pagina triste della storia politica italiana.

Oggi è tempo di reagire. Deve farlo il partito e dobbiamo farlo noi giovani.

Per questo è necessario dare vita al più presto ad un movimento giovanile del Partito Democratico, che sappia coinvolgere quel grande numero di ragazze e ragazzi che hanno dimostrato di guardare con interesse al nostro progetto, ma anche che sappia aprire un dialogo con quella parte di giovani cittadini che non ci hanno premiato alle ultime elezioni. Sentiamo la responsabilità di soddisfare le attese e meravigliare gli scettici.

Per questo è necessario che vi sia discontinuità rispetto al passato.

La discontinuità di cui parliamo significa reale democrazia interna al partito, trasparenza nelle scelte e nei comportamenti, continua ricerca di forme che favoriscano la richiesta di partecipazione, apertura ad associazioni, singoli e gruppi che nei quartieri delle città o nei piccoli comuni di periferia organizzino attività politiche e culturali. Significa insomma tornare a fare davvero politica, non arroccati nelle stanze di una sede di partito, ma nelle scuole, nelle università, nei bar, in piazza: nei luoghi di ritrovo dei giovani.

Ecco allora una serie di proposte per la creazione di un soggetto giovanile che sia all’altezza del compito che si trova a dover assolvere.

PRINCIPI ORGANIZZATIVI

- AUTONOMIA – Il giovanile del PD aderisce con convinzione al progetto che Veltroni sta proponendo, ma lo fa in completa autonomia rispetto alle scelte del partito. Questa autonomia riguarda sia i contenuti, e quindi la possibilità di poter lavorare su tematiche proprie del mondo giovanile, sia dal punto di vista organizzativo, che ha a che fare ad esempio con la possibilità di rapportarsi con le associazioni o gruppi di ragazzi che promuovono attività politiche e culturali, nei modi ritenuti opportuni o ancora con la volontà di strutturarsi al proprio interno in maniera diversa rispetto al partito. Autonomia significa inoltre che il giovanile deve avere un budget fisso annuale per finanziare l’attività politica, non soggetto a ricatti di qualsiasi tipo da parte del partito. Non vogliamo un giovanile che sia un semplice amplificatore del partito, vogliamo che ne sia… l’alimentatore!

- METODO – Il metodo di lavoro di questo nuovo soggetto giovanile del PD deve essere ispirato ai seguenti principi:
o collegialità e trasparenza nelle decisioni.
o costante ricerca di forme di partecipazione e coinvolgimento

- LUOGO DI FORMAZIONE – Il giovanile del PD come luogo di formazione. Nel momento in cui, come oggi accade, vengono a mancare punti di riferimento, il nuovo soggetto giovanile del PD dovrebbe farsi carico di fornire gli strumenti necessari alla formazione di una coscienza critica nei giovani. Una rinnovata attenzione ai contenuti dovrebbe quindi poter caratterizzare la vita del giovanile del PD come luogo di dibattito, confronto e, quindi, formazione.

- TERRITORIO – Il Partito democratico ed il suo movimento giovanile devono saper stare sul territorio, comprenderne le istanze, ed agire conseguentemente. Il giovanile deve quindi occuparsi di quei problemi concreti che toccano direttamente le varie zone della provincia e della città di Padova, essere presente nei circoli territoriali del partito, fare eleggere propri rappresentanti nei vari consigli comunali, portare poi in quelle sedi proposte concrete di soluzione dei problemi, coinvolgendo i ragazzi nell’elaborazione di tali proposte. Insomma: fare politica, davvero.

ALCUNI TEMI

- QUESTIONE MORALE / LEGALITA’ : Devono essere tra le priorità della nostra azione politica. Il giovanile deve essere portatore di una nuova etica delle responsabilità e della politica.

- MERITO: Il giovanile del PD deve farsi portatore di una grande battaglia per promuovere la meritocrazia ad ogni livello della nostra società; nelle scuole, nelle Università, nel mondo del lavoro e nelle istituzioni. Il futuro del nostro Paese non può cadere nella trappola delle reti clientelari di cooptazione, ma deve essere affidato alla energie migliori che la società è in grado di esprimere.

- LAVORO: I giovani di oggi vivono con drammaticità una condizione insostenibile di precarietà nell’avvicinarsi al mondo del lavoro. Il compito del giovanile del PD deve essere quello di formulare proposte per conciliare la flessibilità richiesta dal mondo del lavoro con tutele in grado di dare certezza alla condizione del giovane lavoratore.

- SCUOLA ED UNIVERSITA’: La scuola e l’università devono essere al contempo luoghi di cultura e di preparazione al mondo del lavoro. Bisogna tornare, insieme alle associazioni del sindacalismo scolastico ed universitario, ad agire in quei contesti, combattendo i privilegi, valorizzando le risorse umane ed intellettuali, pretendendo la piena attuazione del diritto allo studio.

- PACE, AMBIENTE E DIRITTI UMANI: non vogliamo essere solo sognatori di una pace universale, ma vogliamo essere i suoi artefici. La tutela dei diritti umani deve diventare un imperativo categorico per un grande partito riformista. Il giovanile del PD deve essere l’avanguardia per ciò che riguarda i temi dell’ambiente, riuscendo a tradurre in proposte concrete i principi ispiratori del nuovo ambientalismo dei sì.

Generazione Democratica

2 commenti:

Giovanni ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
Giovanni ha detto...

Bello, a me piacerebbe fare un riferimento anche all'Europa: l'Unione è realtà da diversi anni e il Partito Democratico italiano deve mirare ad essere un partito dalla spiccata vocazione europeista e porsi come punto di riferimento per gli altri partiti, l'Europa è il futuro e il Partito Democratico deve diventare il futuro dell'Europa. Ecco perché, secondo me, è importante che anche noi giovani puntiamo su questo aspetto: confrontandoci, formandoci e informandoci sulle realtà europee.
Inoltre sottolineerei l'esigenza che il giovanile debba fare anche cultura: organizzare eventi e incontri che vadano oltre l'aspetto partitico ma abbiano come unico scopo quello di creare cultura. Perché una società con una grande cultura è una società vincente, viva e ricca. Ovviamente tutto secondo me.

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