7 novembre 2008

NULLA E' IMPOSSIBILE!

“Nulla è impossibile”, è questo il titolo tra tutti quelli usciti sulla stampa di questi giorni che rappresenta meglio l'evento a cui noi, come milioni di altre persone in tutto il mondo, abbiamo assistito nella notte del 4 novembre. Per la prima volta un afroamericano, a soli 47 anni, è diventato presidente degli Stati Uniti d'America, e questa è forse la prima bella notizia di questo nuovo millennio! Il “Democratic Party” non ricordava quasi più un successo così travolgente, da quando nel '68 proprio a Grant Park, luogo in cui Barack Obama ha fatto il suo primo discorso da neo-presidente, partì la contestazione contro la Convention democratica e che fu l'inizio di tutti i guai dell'Asinello democratico, tornato da allora alla Casa Bianca solo di rado e con democratici molto sui generis, centristi e del Sud, come Jimmy Carter e Bill Clinton.
Ma al di là di tutto, io credo che questa sia stata una vittoria dell'America intera, di un paese che vuole voltare pagina e che ha capito che per uscire dalla crisi non serve chiudersi in se stessi e mostrare i muscoli ma bisogna allargare i propri orizzonti, tenere aperti i canali del dialogo e farsi bandiera dei diritti di tutti, indipendentemente dal colore della pelle e dalla classe sociale.

(“...la vera forza della nostra nazione non è nella forza delle nostre armi o nell'abbondanza delle nostre risorse, ma nel potere duraturo dei nostri ideali: democrazia, libertà, opportunità e inflessibile speranza.” B.Obama)

E gli Stati Uniti hanno capito, sono ben lontani dal patetico teatrino della politica nostrana..
Loro non sono più un paese di Stati rossi e Stati blu (concetto su cui l'ex presidente repubblicano Nixon ha fondato l'egemonia repubblicana..), ma sono un unico popolo indipendentemente da ogni distinzione, tanto che McCain ha definito Obama “mio presidente”.
Obama poi nel suo discorso ha detto che sarà il presidente di tutti e che ascolterà anche la voce di chi non l'ha votato e di chi non sarà d'accordo con le decisioni che prenderà. E questa cosa mi fa molta rabbia, perché mai noi qui in Italia siamo stati così lontani da quest'affermazione..
E' anche questa la forza di un popolo, che si riconosce in legami più forti dell'appartenenza politica! E chi governa un paese ed un popolo deve capire che lo fa a servizio di una comunità e non per garantire i propri interessi personali.
Comunque in America il cambiamento è arrivato, la rivoluzione dolce è cominciata, e chissà che un giorno si possa parlare di rivoluzione anche nel nostro Paese.

(“Questo è il nostro tempo, tempo di rimettere la gente al lavoro, di aprire le porte delle opportunità per i nostri figli; di far tornare prosperità e promuovere la causa della pace; di ribadire il sogno americano e riaffermare quella verità fondamentale che, tra tanti, noi siamo una cosa unica; che mentre respiriamo, speriamo. E lì dove ci scontriamo con il cinismo ed i dubbi e con coloro che ci dicono che non possiamo, noi rispondiamo loro con quel credo senza tempo che riassume lo spirito di un popolo: sì, noi possiamo. Grazie a voi, che Dio vi benedica, e che benedica gli Stati Uniti d'America.” B.Obama)


Pietro Galiazzo


15 commenti:

Giovanni ha detto...

Mi vengono in mente le parole di Bush il piccolo, quando, ultimamente, ha detto che si è sentito onorato di aver servito gli Stati Uniti d'America. Poi ho ripensato a Silvio Berlusconi che ha detto che per lui fare il presidente del consiglio è un peso, ma lo fa per il bene dell'Italia.

Anonimo ha detto...

E' tutta un'altra categoria di politici... Sigh...

Giovanni ha detto...

E si parla di Bush, mica di Kennedy!

Anonimo ha detto...

Si forse persino Bush è meglio di Berlusconi.. E' una bella sfida al peggior politico di questi anni, assieme a tutti i dittatori del mondo!

Laura ha detto...

E' dall'11 settembre 2001 che regna la paura ovunque. Dell'islam, dell'immigrato, del terrorismo, di tutto.
Adesso, con la crisi economica e tutto, votare Obama è stata una scelta di speranza e non di paura.
E' una cosa bellissima. L'America è di nuovo l'America.

Anonimo ha detto...

mi piace il sistema elettorale americano, mi piace la capacità di sommovimento, mi piace l'idea di una presidenza non più caucasica. Ma non mi piace Obama. Meglio di Mc Cain, comunque. Però come fa il PD a sostenerlo e poi lamentarsi se Silvio viola la par condicio? Obama ha speso molto, molto, molto più di Mc Cain. Ha avuto più spot. e più manifesti. E infine più voti

Giovanni ha detto...

In USA non c'è il sistema della par condicio, se Obama non avesse speso soldi in pubblicità certo che avrebbe vinto McCain, perché ben pochi si sarebbero andati a informare sul programma di Obama, la par condicio in Italia permette che tutti i partiti siano trattati in modo uguale dai mezzi di informazione, ma non vedo come questo possa entrare in contraddizione con la campagna del presidente eletto, inoltre i soldi fatti su da Obama provengono dalla classica raccolta fondi che tutti i partiti statunitensi fanno in vista della campagna, è dunque un sistema ben lontano da quello di Berlusconi (ricordiamo che Obama non possiede neanche una televisione), perfettamente inserito nelle regole (non ha violato nessuna par condicio dal momento che la non esiste) e non vedo come sia biasimabile.

Giovanni ha detto...

*là, ovviamente.

Anonimo ha detto...

Sono d'accordo con giovanni.. Qua in Italia Berlusconi domina violando la legge e imponendosi grazie alle sue televisioni e ai giornali schiavi dei partiti, in America invece Obama ha avuto di più perché ha ispirato più fiducia e ha avuto più finanziamenti del rivale.. Inoltre la i giornali sono liberi e possono sbugiardare chiunque e accusano se un candidato viola le regole.. Qua tutto passa sotto silenzio..

Anonimo ha detto...

Dico solo che non mi piace un sistema dove ci sia così grande disparità di mezzi. Non ho biasimato Obama per questo, Giò, ho solo detto che non sono entusiasta di lui come il 90% dell'Europa.

Anonimo ha detto...

E cosa avresti voluto facesse di più?

Giovanni ha detto...

Disparità di mezzi? Immagino ti riferisca ai partiti minori. Quelli piccolini. No?

Anonimo ha detto...

No parla del sistema americano..

Giovanni ha detto...

Sì ho capito, e la disparità di mezzi la vedo solo tra i due partiti grossi e i vari mini partiti (verdi e compagnia) che prenderanno insieme il 2%.
Poi veramente Giacomo non ho capito una cosa: prima dici che non ti piace Obama per il modo in cui ha vinto le elezioni e poi dici che non è Obama a non piacerti, ma il sistema elettorale statunitense, oppure ho letto male?
(finalmente ha vinto qualcuno che parla delle energie rinnovabili non come necessità ma come opportunità :D)

Anonimo ha detto...

Eh si! Ora speriamo che sia all'altezza delle aspettative! God bless Obama! :)

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