14 giugno 2008

Intercettazioni, una specie di comma 22

Un giornalista, intervenendo in una trasmissione televisiva sul tema delle intercettazioni, ha detto in maniera molto netta che non gli interessa la privacy di un chirurgo capace di rovinare i suoi pazienti.

Qui sta il vero nodo della vicenda intercettazioni.

Nessuno può pensare, nel momento in cui lede il diritto di un'altra persona, di farsi forte del suo diritto alla privacy.

Nei giorni scorsi ho trovato in rete nei forum e nei blog moltissimi commenti, provenienti sia da destra che da sinistra, il cui leit motiv è il seguente:

" Non mi importa se mi intercettano: non ho nulla da nascondere e nulla di cui vergognarmi!"

Secondo me è come il famoso Comma 22

Nel 1961 uscì un libro che parlava dei piloti degli aerei di guerra americani durante il periodo dei bombardamenti in Italia.

Il libro riportava i regolamenti cui i piloti erano soggetti, e fra questi due articoli contraddittori:

Articolo 12, Comma 1
L'unico motivo valido per chiedere il congedo dal fronte è la pazzia.
Articolo 12, Comma 22
Chiunque chieda il congedo dal fronte non è pazzo.
Beh, anche per le intercettazioni dobremmo avere una specie di Comma 22.

Che potrebbe suonare più o meno così:

L'unico che ha diritto ad non essere intercettato è la persona onesta.

Chiunque pretenda di non essere intercettato non lo è.


Vincenzo Cusumano

1 commento:

Anonimo ha detto...

ragazzi di g-dem, laboratorio48 vi ha mandato una mail.. facciamoci un pensierino, c'è tempo per organizzare una bella iniziativa ( finalmente) di protesta...
dovremmo anche trovarci per organizzare l'incontro con moni ovadia..fatevi sentire!!

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