18 luglio 2008

I tagli alla Giustizia sono la vera “legge blocca-processi”

Nel decreto legge di Tremonti che precederebbe la manovra finanziaria, sono previsti numerosi tagli alla spesa pubblica. Ora è meglio chiarire fin da subito, per non risultare inevitabilmente ingenui e pregiudiziali, che in Italia delle riduzioni alla spesa pubblica vanno fatte e su questo non ci piove. Lo dicevamo fino a tre mesi fa quando eravamo al Governo, e alla stessa maniera dovremmo sostenerlo oggi.
Il problema che si pone quindi non è se tagliare, ma cosa e come tagliare. La ricetta Tremontiana per cui tagliando forfettariamente a tutti, questi ultimi sono obbligati a diventare più efficienti potrebbe funzionare nel suo mondo immaginario, ma non certo nel nostro. In questo modo in realtà si aggraveranno ulteriormente le inefficienza laddove già esistono se si taglierà senza cambiare il metodo di gestione fallimentare. Laddove invece i servizi sono buoni, una riduzione dei fondi indiscriminata penalizzerà anche queste realtà virtuose. Per evitare tutto questo bisognerebbe effettuare riduzioni di spesa in base ad una precisa strategia di ammodernamento, strutturale e gestionale dell'apparato pubblico. É ovviamente facile a dirsi e molto difficile a farsi, ma nei provvedimenti in cantiere al Ministero dell'Economia non c'è il minimo tentativo di seguire questa strada.
In particolare, dopo i tagli alle Regioni, alla sanità, alla scuola, alle forze dell'ordine ( che manifesteranno contro il Governo ), ora tocca anche alla Giustizia.
Secondo il capo del Dipartimento Organizzazione e Personale del Ministero della Giustizia Claudio Castelli, “tali norme rischiano di portare al blocco degli uffici giudiziari” poiché il decreto che sta preparando Tremonti vede il blocco del turn-over e dei concorsi per i Giudici, una riduzione dell'organico amministrativo e una riduzione dei fondi per lo svolgimento dell'attività quotidiana ( cancelleria, bollette, computers ) del 22% nel 2009, del 30% nel 2010 e del 40% nel 2011.
Come possiamo vedere, gli attacchi di Berlusconi ai giudici e i suoi tentativi di delegittimazione del sistema giudiziario sono quasi un solletico difronte a questa mannaia che il Governo vuole far piombare sulla Giustizia.
È questa la sicurezza-mediatica di Berlusconi: impronte digitali ai bambini rom e tagli alle forze dell'ordine e al sistema guidiziario.


Mattia Martini

1 commento:

Anonimo ha detto...

quello che stavo cercando, grazie

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