31 luglio 2008

SCUOLA, GIACON: "LEZIONI IN DIALETTO? NO GRAZIE!"

Comunicato Stampa

PADOVA – 31 luglio 2008 . "Ancora una volta la Lega Nord non perde occasione per manifestare tutti i suoi pregiudizi contro il Meridione e si illude di risolvere i problemi della scuola italiana con lezioni svolte "valorizzando le specificità linguistiche", cioe' in dialetto". La recente proposta leghista è dunque sonoramente bocciata da Paolo Giacon, dell'Esecutivo Regionale del Partito Democratico del Veneto.

L'ordine di scuderia era stato lanciato qualche giorno fa a Padova da Umberto Bossi: "Non possiamo lasciare martoriare i nostri figli da gente che non viene dal Nord". Subito una zelante parlamentare padovana, per altro ex insegnante, ha preso alla lettera le parole del Senatur, trasformandole in un progetto di legge. Ecco in sintesi le proposte dell'onorevole Goisis: condizione indispensabile per insegnare in una determinata regione, dovrebbe essere la residenza almeno quinquennale nel territorio regionale Gli insegnanti dovrebbero inoltre provare la loro conoscenza del dialetto e delle tradizioni locali e valorizzare gli idiomi locali durante le lezioni.

"Per la Lega Nord i problemi della scuola italiana sono legati alla provenienza geografica dei docenti – attacca Giacon - Ma questo è un punto di vista inaccettabile, razzista ed antimeridionale. Generazioni di insegnanti provenienti del Sud hanno formato ragazzi e ragazze del Nord, che sono poi diventati ottimi lavoratori, professionisti preparati e cittadini modello." L'idea delle lezioni in dialetto è inoltre respinta energicamente dal Partito Democratico che la considera assurda ed offensiva nei confronti della professionalità dei docenti. "Gli insegnanti devono essere selezionati e giudicati esclusivamente rispetto alla loro bravura, preparazione e capacità di coinvolgere le classi ed appassionarle alla propria materia. Evidentemente – aggiunge Giacon – parole come merito e professionalità sono sconosciute alla cultura leghista."

"Altro che dialetto! – prosegue il giovane dirigente - A guardare le classifiche internazionali PISA e a sentire i docenti universitari e quelli delle superiori, nelle scuole dell'obbligo dovrebbero essere ampliati gli insegnamenti di italiano e di inglese, matematica e scienze. Quale sarà il prossimo passo della Lega Nord , - si chiede Giacon - il divieto nelle università italiane di svolgere convegni internazionali o l'obbligo per docenti universitari di svolgere la lezione in dialetto?"

Secondo il Partito Democratico del Veneto sono ben altre le questioni di cui si dovrebbero occupare Parlamento e Governo: l'edilizia scolastica, la mancanza e la fatiscenza di alcune strutture, il trattamento economico dei docenti e di tanti giovani precari della scuola, senza lasciarsi trascinare dai "piccoli orizzonti" del leghismo e della demagogia.

L'ultima nota del PD è riservata infine al Ministro dell'Istruzione. "Dispiace che Maristella Gelmini, ministro di tutta la Repubblica rimanga in silenzio e subisca passivamente la proposta leghista. – afferma Giacon e conclude – E' il segno evidente della mancanza di una proposta chiara di riforma della Scuola Italiana. Una lacuna del centrodestra che purtroppo danneggia non solo l'Italia di oggi ma anche il suo futuro."

1 commento:

Blog su blogger di Tescaro ha detto...

In effetti sembra "razzismo" ma bisogna guardare dentro il problema, in realtà non è altro che un'ennesima mossa ben studiata di fare campagna elettorale fuori stagione, perchè l'elettorato leghista è abituato ai segnali forti. Ma il PD dov'è? perchè nn risponde con l'innovazione? Ed ecco che può proporre la nuova scuola, il nuovo insegnamento, parlo di e-learning l'insegnamento a distanza...

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