23 settembre 2008

IL DIBATTITO SULL'UNIVERSITÀ ITALIANA

Università, Giacon: "Sacconi contraddice se stesso e offende gli atenei del Nordest"
"Il ministro si preoccupi di precarietà e non della qualità dei nostri ingegneri"
Dopo i tagli indiscriminati della finanziaria (una riduzione di 63,5 milioni al fondo ordinario per le università nel 2009 e di oltre 400 milioni dal 2010 al 2013) e l'inutile e controproducente idea di sostituire i finanziamenti pubblici all'università con contributi privati, l'esecutivo Berlusconi lancia un'altra bordata contro gli atenei. Il Partito Democratico del Veneto reagisce alle provocazioni lanciate da Cortina dal ministro del Lavoro Sacconi.
"Avevamo già capito che i ministri Tremonti e Gelmini avevano intenzione di minare strutturalmente il sistema delle università italiane, ma non ci aspettavamo che un ministro come quello del Lavoro, per altro accreditato come rappresentante delle esigenze del Veneto a Roma, se la prendesse con gli Atenei del Nordest." Lo afferma Paolo Giacon, dell'esecutivo regionale del Veneto, in risposta delle parole del ministro Sacconi che ha bollato le università del Nordest come "autoreferenziali e troppo impegnate a produrre ingegneri per la Nasa e assai meno per l'utilizzo ordinario".
"La dichiarazione del ministro offende l'eccellenza dei nostri Atenei - attacca Giacon- ed in particolare il lavoro di tanti docenti che operano nelle nostre università e di quei ricercatori che all'estero vengono apprezzati ed adeguatamente ricompensati. Sacconi dovrebbe rallegrarsi della qualità dei nostri laureati ed invece si permette di umiliare i ricercatori italiani all'estero. Le parole pronunciate da Sacconi contengono un'evidente contraddizione: come può un ateneo "autoreferenziale" e chiuso in se stesso, essere in contatto con centri di eccellenza come la Nasa, il CERN di Ginevra, il MIT di Boston? Forse non è cosi autoreferenziale come pensa il nostro ministro!"
E Giacon rincara la dose: "Sacconi dimostra di non conoscere la realtà universitaria, e (aspetto ben più grave per un ministro con la delega al lavoro!), dimostra di non conoscere la situazione occupazionale dei nostri laureati in ingegneria. Invito il ministro a consultare gli esiti dell'indagine annuale Alma Laurea. Scoprirà che gli studenti di ingegneria sono soddisfatti della formazione ricevuta, così come sono soddisfatte le aziende del Nordest che li assumono come innovatori, manager, collaboratori".
"I dati parlano chiaro - conclude il dirigente del PD - a distanza di un anno dalla laurea l'87% dei laureati in ingegneria a Padova è occupato, mentre a cinque anni dalla laurea più del 97% dei laureati in ingegneria trova un occupazione. Piuttosto, il ministro dovrebbe spiegarci perché ad un anno dalla laurea oltre il 42 per cento dei laureati in ingegneria ha un contratto atipico e precario e quali siano i progetti dell'esecutivo Berlusconi per favorire l'occupazione stabile dei laureati."
Comunicato Stampa
Partito Democratico
del Veneto

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