7 aprile 2008

"Quale mafia e quale legalità" #3

Ecco l'articolo apparso ieri (6 aprile) sul Il Gazzettino dedicato alla visita padovana di Nando Dalla Chiesa e sull'iniziativa "Quale mafia e quale legalità":


Poichè non si legge benissimo, ecco il testo completo dall'articolo (che potete trovare anche QUI):

"Nando Dalla Chiesa ha discusso ieri nella sala Paladin del municipio su "Quale mafia, quale legalità", accettando l'invito dei Giovani del Pd. «Credo sia un tema di cui discutere in campagna elettorale - spiega il Sottosegretario alla Ricerca e all'Università - soprattutto perché è un argomento di cui si è cominciato a parlare troppo tardi e comunque solo sulla spinta dell'opinione pubblica».L'immaginario collettivo identifica i luoghi della "piovra" al Sud, ma le associazioni di stampo mafioso non si accontentano mai di un territorio, e non è un caso che Dalla Chiesa abbia ritenuto idonea Padova per parlarne. «E' storicamente dimostrato che la mafia ha interessi anche in Veneto - dice - e quindi qui. Sono prolungamenti importanti e credo non abbia intenzione di lasciarli. Non vorrà certo rinunciare, infatti, a una zona così ricca che offre quindi grandi possibilità di mimetizzarsi».Che gli addentellati mafiosi non risparmino nessuno è convinto anche Paolo Tognon, uno dei Giovani del Pd che ha deciso di organizzare l'evento. «Abbiamo scelto il sottosegretario perché è sempre stato impegnato contro la mafia e soprattutto perché ha una visione intransigente della legalità, atteggiamento che sta alla base della democrazia. L'esigenza nasce dal fatto che crediamo la mafia non sia solo un problema di una parte dell'Italia. Anche il Nord non ne è immune, basti pensare ai casi chiamati di "ecomafia" emersi negli ultimi tempi. Un tema di grande attualità, dunque, che ci riguarda perché la nazione è una».All'incontro sul tema sono intervenuti anche i relatori Walter Mescalchin di "Libero Veneto" e Michela Lorenzato di "Arci Padova". Nella sala gremita di giovani anche il senatore Paolo Giaretta, segretario regionale del Pd. Alla Padova epicentro culturale, quella dell'ateneo antico e delle misere borse di studio dei ricercatori, Dalla Chiesa cerca anche di tracciare un bilancio del suo operato nel corso della legislatura interrotta dalla caduta del Governo. «Ho l'orgoglio di aver fatto la legge sul diritto allo studio, e il grande rimpianto di averla vista fermata. La norma era già stata vagliata da tutte le Regioni e unanimemente condivisa, anche da quelle a guida centrodestra. Ora spero che il successore, trovando il lavoro pronto e accolto dalle parti interessate, proceda ai passi successivi per l'approvazione»."
M.D.

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