26 ottobre 2008

La base c'è

La sensazione, dopo la grande manifestazione di Roma, è quella di una rivincita, o almeno questo è ciò che sento.
Il Partito Democratico sulle televisioni di regime (ops!), sui giornali di regime (di nuovo ops!), è stato descritto per mesi come un partito diviso, debole, deteriorato da interessi del tutto personali: dall’eterno scontro tra Veltroni e D’Alema, tra i margheritini e i diessini. Questa idea aveva ormai convinto buona parte della “gente comune”, così come aveva attecchito tra i giovani. A Roma abbiamo dato una grande prova di forza: la base c’è e vuole contare. Due milioni, un milione e mezzo, un milione? Di fronte a un Circo Massimo colmo quelle cifre apparivano solo fredda matematica; c’era di tutto dentro il corteo, tutto il popolo del centro - sinistra che si mobilita in massa quando si tratta di difendere i valori fondanti della convivenza civile, scritti a “lettere di fuoco” nella prima parte della Costituzione Italiana. Nella mia testa e nel mio cuore, così come in quello di molti altri, risuonavano le parole di Cota sulla “discriminazione transitoria positiva”, l’urlo “sporco negro” di quel commerciante che ha ucciso a bastonate Abdul, la lungimiranza della Gelmini: "Ma quale riforma? Non esiste una riforma, esiste soltanto un decreto di tagli di spesa".
E’ stata una rivincita rispetto a chi ci ha descritto come militanti quasi invisibili, ombre senza un progetto chiaro. Ora ci siamo e dobbiamo ripartire. Ripartiamo dal Circo Massimo, portiamoci dentro tutta quella ricchezza in ogni nostra iniziativa o intervento.
Costruiamo il partito fuori dalle sedi: dobbiamo essere, senza nessuna strumentalizzazione, nell’Onda che in questi giorni sta attraversando l’ Università e la scuola. Consiglio a tutti di leggere l’Art 17 del Decreto Legge n.112: vengono assegnate all’Istituto Italiano di Tecnologia le dotazioni patrimoniali e ogni altro rapporto giuridico della fondazione IRI, insomma, un sacco di soldi. Fate una piccola ricerca per scoprire cosa sia l’IIT e leggete con attenzione il curriculum vitae del presidente Vittorio Grilli. Non aggiungo altro: a voi le piacevoli scoperte.
Di fronte a una crisi finanziaria che richiede un forte senso di responsabilità, ancora una volta la desta italiana si occupa degli interessi di qualche amico, facendo un uso privatistico del denaro pubblico. Una partito riformista deve rispondere come ha fatto ieri Walter Veltroni: interesse generale, sostegno a stipendi e pensioni, incentivi alla ricerca per essere competitivi.
Tocca ad ognuno di noi, nelle nostre città, spiegare ciò che il partito democratico è.
Questo è il nostro compito da adesso in poi, nella consapevolezza che non siamo soli, anzi.




Paolo Tognon
Abbiamo pensato anche a chi si fosse perso questo storico momento di democrazia.
Ecco qui il discorso di Walter Veltroni


(video tratto da www.youdem.tv)

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